E’ bene sapere che:
La Regione esercita le politiche sui rifiuti in collaborazione con gli enti locali......
Gli Enti Locali sono riuniti obbligatoriamente in tre ATO: Toscana Centro, Toscana Costa e Toscana Sud; le ATO approvano i Piani di Ambito per la gestione integrata dei rifiuti; l’ATO di nostro riferimento è <Toscana Centro> che ha approvato il proprio piano (elaborato negli anni 2011-2013 – valido per gli anni 2014-2021) con Delibera di Assemblea (composta da tutti i Sindaci) del 7/2/2014 n. 2, ed adeguato con Determina del Direttore n.30 del 17/04/2014, la cui STRATEGIA può essere così riassunta:
PIÙ RECUPERO: perché si pensa ad una raccolta differenziata obiettivo 70%
PIÙ QUALITÀ': perché la tecnologia avanza e con essa la possibilità di un maggiore ed efficace recupero - indifferenziato avviato ad ulteriore recupero di materia con trattamento a freddo
MINORE PRESSIONE SULL'AMBIENTE: diminuendo il conferimento in discarica e attivando l'incenerimento per produzione di energia <5% in discarica -- 25% inceneritore>
Il piano identifica varie aree territoriali e ne definisce il sistema di raccolta (porta a porta per circa 80% dei Comuni) inoltre viene identificato un unico gestore del servizio che, dopo tante vicende, è risultato essere ALIA <1° settembre 2018 (contratto 20 anni)>
Il piano ATO muove, quindi, i primi passi nel 2018; in questi 4 anni si sono svolte numerose discussioni che non hanno mai trovato sbocchi in attesa dell’attuazione del piano ATO previsto; ci sono tuttavia stati alcuni singoli provvedimenti messi in campo con (l’allora) Quadrifoglio ma con valenza temporanea.
A complicare la situazione è intervenuto il pasticcio politico del Termo-valorizzatore di Case Passerini (cancellato dalle previsioni), la chiusura del termo-valorizzatore di Pisa, di alcune discariche per ordine prefettizio, la risoluzione di contratti che vedevano migrare i rifiuti della Toscana in altri impianti extra-regionali; siamo così all'emergenza rifiuti in Toscana dove si producono 2,3 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, con una raccolta differenziata che supera di poco il 50% e il resto finisce in discarica o nei termo-valorizzatori. Il problema, però, sono gli impianti ormai saturi e quelle 10.500 tonnellate di rifiuti in eccedenza che al dicembre 2017 le tre ATO non sono riuscite a smaltire. Così un’ordinanza Regionale ha messo nero su bianco l’impossibilità della Toscana Centrale di smaltire 20 mila tonnellate di rifiuti che vengono trasferiti in quattro impianti di ATO Sud e di ATO Costa
Il tutto in attesa del nuovo piano Regionale annunciato per l’estate 2018 e ancora ....non pervenuto.
Tutto ciò cosa produce nei Comuni?
La chiara difficoltà di “trattamento” dei rifiuti si trasforma in mancati ritiri e quindi cassonetti stracolmi, sospensioni momentanee (o lunga attesa) del ritiro di sostanza organica, fanghi di depurazione e la crisi della filiera dei rifiuti ingombranti”; l’abbandono di rifiuti (per comportamenti non civili) presso le stazioni di raccolta.
... Inoltre