La passione per la politica
Non ho dubbi che la mia passione per la politica e l’associazionismo sia nata in quegli anni, nell’atmosfera familiare e allegra che si respirava fra noi volontari. C’era la voglia di curare il nostro Circolo e di renderlo migliore perché era il luogo dove incontrarsi e stare insieme. Grazie alle sagre, alle cene, alle pizze e alle sottoscrizioni popolari di tutti i cittadini, dopo dieci anni ne abbiamo costruito uno nuovo su un terreno donato da un socio, anche lui purtroppo scomparso, Piero Foschini. Non importa se soldi, tempo o terreni: ognuno dava al Circolo ciò che poteva. Ci sentivamo parte di qualcosa di più grande, eravamo una comunità. Mi sono sempre sentita coinvolta da questo clima che avvertivo intorno a me, da un popolo che aveva scelto ideali di solidarietà e di progresso e mi è stato naturale tradurli in attività politica.
Il mio lavoro
E subito, in quegli anni giovanili, gli studi, ai quali mi applicavo con energia e costante impegno, perché sapevo quanto costavano a mia mamma e alla mia famiglia semplice e onesta. Oggi, per vivere faccio la tributarista, un'attività che ho costruito con le mie forze, con fatica e determinazione, e che oltre a me, dà lavoro anche ad altre persone. Più che dipendenti, mi piace chiamarli “collaboratori”. Questa occupazione mi ha sempre permesso di vivere la politica come passione, con il solo scopo di dare qualcosa senza aspettarmi niente in cambio.
Perché lo sport
Oltre alla politica nella mia vita c’è un’altra grande passione: lo sport. A volte mi è sembrato che queste due passioni si incontrassero nello stesso terreno della partecipazione e della socialità. Ho iniziato a fare sport nel campino della Chiesa di Pian di Mugnone, nella squadra di pallavolo organizzata da Don Giorgio: il GS Mugnone. Eravamo tutto fuorché professioniste: ricordo sorridendo che le trasferte più lontane erano quelle contro le Sieci o il Molin del Piano! Il bello degli sport di squadra è imparare a stare insieme, sentirsi parte di un gruppo dove ciascuno è importante e nessuno lo è più degli altri, indipendentemente dai diversi ruoli.
Squadra di podismo 1976
Poi, crescendo, ho sentito il bisogno di sfidare me stessa, di conoscere i miei limiti, e ho iniziato a correre. È così che è iniziata la mia passione per il podismo. Durante le gare c'erano così poche donne a partecipare che talvolta mi vergognavo di arrivare prima (specie se a correre eravamo in due!). Dopo il podismo è venuto l'escursionismo. Questa passione è stata uno stimolo a conoscere un altro lato del territorio fiesolano, quello naturale e paesaggistico. Ogni escursione è una nuova avventura e un'occasione per ammirare la perfezione della natura e zone ancora incontaminate della nostra Fiesole. A volte, dai momenti di fatica e di solitudine, nascono le idee migliori e la forza di perseguirle.
Perché la politica
Ho iniziato a fare politica che ero una ragazzina. Mio zio Franco faceva parte del Consiglio di Fabbrica del Nuovo Pignone e in casa parlava sempre di lotte sindacali e della vita di fabbrica. Nelle sue parole c’era l’autentica passione di chi voleva cambiare i destini del mondo. Erano gli anni che seguivano il ’68. Lo ascoltavo ipnotizzata mentre nasceva in me la consapevolezza che anch’io dovevo fare la mia parte. Quando mio zio diventò segretario della locale sezione del PCI, io lo seguivo alle riunioni a Fiesole e passavo la domenica a sentire i loro discorsi. Lì (e questo è un inciso personalissimo ma voglio raccontarlo egualmente), nei giardini della vecchia Casa del Popolo di Piazza Garibaldi, ho conosciuto Renzo, che anni dopo, nel 1989, sarebbe divenuto il mio compagno di vita.
Come mio zio, anche suo padre aveva una vera e contagiosa passione per la politica, infatti dopo qualche anno Renzo è diventato il Segretario della Federazione Giovanile del PCI di Fiesole alla quale anche io mi iscrissi giovanissima. A ripensarci, anche la mia vita privata è sempre stata intrisa di politica. Ma non di soli “discorsi”. In quella che è stata la mia personale esperienza, non ho tardato ad accorgermi che il vero cambiamento non si fa a parole ma sfidando continuamente i propri limiti, proprio come nello sport. È per questo motivo che non mi sono mai sentita di fare battaglie femministe, anche se ho avuto molto a che fare con la difficoltà di essere donna in ambienti fortemente maschili (dalla politica allo sport, fino al mio lavoro di tributarista). Ciò che ho sempre sentito, invece, è di fare una battaglia come persona.
Gli anni nel PD
Dopo aver militato nel PCI e poi nei Democratici di Sinistra, ho proseguito il mio percorso politico all’interno del Partito Democratico. Sono entrata per la prima volta in Consiglio Comunale nel 1999 con la giunta Pesci e poi di nuovo dal 2004 al 2009. Sono state esperienze importanti, anni in cui ho capito i meccanismi che muovono o dovrebbero muovere l’amministrazione di un Comune, un’esperienza che consiglio a tutti.
Occuparsi della propria città può dare molte soddisfazioni. Poi ho cominciato a veder prevalere interessi personali e particolari sugli interessi pubblici e ho capito che quel Partito non faceva più per me perché stava diventando qualcosa di molto diverso da quello in cui avevo creduto. Ne sono uscita dopo aver tentato battaglie interne che mi sono state negate e quindi nel 2009 ho dato vita a Cittadini per Fiesole, una lista civica fatta di persone, cittadini che come me credono ancora in una politica pulita e al servizio della gente, credono ancora che la politica sia una passione.
La mia candidatura a Sindaco dei Fiesolani
Con la lista Cittadini per Fiesole, alle elezioni amministrative del 2009 abbiamo ottenuto 1554 voti, un grande risultato per una lista così giovane! Dopo cinque anni passati nel Consiglio Comunale all’opposizione la mia determinazione al cambiamento si è fatta più forte di prima. Per questo, spinta dai tanti cittadini che come me sentivano questa esigenza, ho deciso di candidarmi nuovamente a Sindaco dei Fiesolani alle elezioni del 2014. Oggi sono Sindaco con 3750 voti.
Abbiamo vinto grazie a un “progetto partecipato”, a un programma che è stato scritto insieme ai cittadini.
Ho con me persone capaci e competenti che non hanno esitazione a dire anche qualche “no”; insieme a questo gruppo stiamo creando le condizioni per una comunicazione più trasparente tra l'amministrazione e i cittadini. Mi piacerebbe che Fiesole ritrovasse un senso di “comunità” e questo è uno sforzo che non si fa da soli. Per questo la mia proposta di collaborazione è aperta a tutti i cittadini che hanno a cuore la città di Fiesole.
Anna Ravoni