Per i residenti la situazione è drammatica; letteralmente sommersi dal cemento ed immersi nel degrado, in qualunque direzione si guardi, senza alcuna prospettiva di miglioramento della situazione, nonostante gli anni già trascorsi.
E’ bene ricordare il tempo trascorso dall’avvio dei lavori ed i passaggi fondamentali di un intervento per il quale non si ha, al momento, alcuna seria previsione di conclusione, rispetto a quelle che erano le aspettative:
- i lavori iniziano e vengono quasi immediatamente sospesi oltre 6 anni fa (ottobre/novembre 2007);
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- nella seconda parte del 2008 viene costruito il nuovo sottopasso, inaugurato in pompa magna ad aprile 2009, nel pieno della campagna elettorale per le elezioni comunali che hanno dato il secondo mandato alla giunta del Sindaco Incatasciato;
- sempre nella primavera 2009 riprendono i lavori; alla fine del 2009, in un incontro fra alcuni cittadini della zona ed i responsabili del cantiere, ci viene indicata come fine presunta dei lavori la metà del 2011, ma a febbraio 2011 i lavori vengono ancora una volta sospesi;
- ad ottobre 2011, a seguito di una iniziativa dei residenti, l’assessore all’urbanistica annunciava la prossima ripresa dei lavori, che in effetti avveniva nel mese di novembre 2011, per interrompersi ancora una volta dopo pochi mesi, causa la necessità del rinnovo della concessione;
- a fine primavera 2012 i lavori riprendono (presumibilmente con una rinnovata concessione, presumibile perché il cartello dei lavori riporta ancora i dati della concessione scaduta) e stanno andando avanti tuttora;
in sostanza , dopo ben 6 anni e mezzo, e dopo quasi 3 anni dalla fine prevista dei lavori, la situazione è quella che è sotto gli occhi di tutti.
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E’ bene anche ricordare alcune “chicche” del progetto, confrontando in particolare la distanza fra le parole ed i fatti, ed evidenziare anche l’atteggiamento, diciamo dilatorio, delle autorità comunali:
- l’intervento è sempre stato definito come intervento di “riqualificazione ambientale”; qui veramente non c’è da dire nulla, basta guardare!
- la documentazione di progetto, per la parte relativa al verde, parlava di ”rimozione con le proprie radici della maggioranza delle piante di ulivo secolari, da conservare e ripiantare dopo l’edificazione”; i cittadini residenti hanno visto in realtà abbattere le piante con le ruspe; qualcuno è capace di dare una risposta su questo punto?
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Ecco come sono finiti gli ulivi secolari scampati alla gelata del 1982!
- alle ripetute domande dei residenti su quali sono i tempi concessi per:
- completare le opere di urbanizzazione, le autorità comunali hanno sempre risposto mettendo in evidenza i “benefici” finora ricevuti (parcheggi e nuovo sottopasso), ma sui tempi di completamento della parte a verde pubblico non ci sono state indicazioni; di fatto tuttora la parte principale della superficie destinata a verde pubblico è area di cantiere;
- completare le abitazioni previste, le autorità comunali si sono sempre trincerate dietro l’affermazione (ovvia) che si tratta di un piano di iniziativa privata; viene però, altrettanto ovviamente, da dire che la società edificatrice non si è data la concessione da sola!
- con la stessa risposta qui sopra sono sempre state aggirate le domande dei residenti, su quale strategia le autorità comunali abbiano per uscire da una eventuale situazione di durata quasi infinita dei lavori o, peggio da una situazione di mancato completamento delle pere.
Un cantiere infinito! Ma la nostra vita, no!
Qualcuno ha risposte concrete a queste domande ?
I cittadini di Via San Iacopo